San Michele del Carso

La regione del Carso dove è situato anche il piccolo paese di San Michele è stata testimone dei più tragici eventi della Grande Guerra. Una guerra di trincea in un territorio calcareo, le cui rocce non si frantumavano ma si scheggiavano, trasformandosi in scaglie di morte.

Dodici furono le battaglie sull’Isonzo, combattute in pochi chilometri per anni, conquistando pochi metri per perderli poi nel successivo attacco nemico.

Qui combatterono tutti, dagli intellettuali come Ungaretti che qui compose le sue poesie più note, a semplici contadini, arruolati anche giovanissimi, che tra queste rocce persero la vita e rimasero anche senza sepoltura

Il corpo del Milite Ignoto è stato scelto proprio qui da Maria Bergamas, madre di un volontario irridentista di Gradisca d’Isonzo, e da qui è partito il suo viaggio verso Roma.

Ed è nella vasta area sacra proprio sul Carso che si trova il più importante e maestoso Sacrario dei Caduti della Grande Guerra, a Redipuglia.

Sul Carso le tracce della Grande Guerra sono ancora visibili, visitabili in alcune di quelle difficili trincee e gallerie, le prime dove vennero usati i gas in Italia. Un percorso nella memoria, una tappa imprescindibile anche al Museo del Monte San Michele, dove, attraverso ricostruzioni in virtual reality è possibile comprendere ciò che avvenne in questi luoghi, e il sacrificio di chi è morto con l’ideale di un’ Italia unica ed unita.