La presa d’acqua che un tempo dava origine ad un corso d’acqua che serviva in particolare per l’attività del locale mulino (Roggia del Molino di Sagrado), nelle forme odierne è stata realizzata tra il 1894 ed il 1905 nell’ambito del più complesso sistema di regolamentazione e raccolta delle acque la cui realizzazione era partita nella seconda metà dell’Ottocento per fornire il Monfalconese di una rete razionale e ben organizzata di canali per funzioni irrigue e industriali. Il canale principale, che parte da Sagrado ed arriva a Monfalcone, il canale “De Dottori” presenta anche sei cascate sfruttate per la produzione di energia elettrica.
Alla fine dell’Ottocento Sagrado divenne meta di un flusso turistico di alto livello grazie al fatto che i fratelli Alimonda, triestini, qui costruirono tra 1885 e 1886 una casa di cura, nelle eleganti forme di un castelletto sulla riva dell’Isonzo, che ricordava il modello del Castello di Miramare. Qui praticavano particolari cure elettroterapiche, che attiravano pazienti di grandi possibilità economiche, tanto che il paese si arricchi di negozi e locali. Tutto finì con la guerra.