Il biotopo naturale regionale Risorgive di Schiavetti è compreso nei territori comunali di Monfalcone e di Staranzano e si deve considerare l’area umida di origine sorgentizia più settentrionale del bacino Mediterraneo. L’origine del toponimo Schiavetti deriva dal termine veneto sciavèt, contadino slavo, utilizzato per indicare i piccoli insediamenti di coloni slavi presenti in questa zona in tempi remoti. Quest’area è caratterizzata dalle acque dolci di risorgiva che trapelano a poca distanza dal mare costituendo habitat unici con un elevato grado di biodiversità. Si presume che le olle siano alimentate prevalentemente da acque sotterranee provenienti dall’altopiano carsico ed in misura minore dal fiume Isonzo. Fino a due secoli fa questa zona faceva parte di un più ampio complesso umido costituito da aree aperte paludose, estesi canneti e da un reticolo idrico caratterizzato da brevi corsi d’acqua, ora per lo più incanalati o scomparsi a causa di estesi interventi di bonifica. Il corso d’acqua di maggior importanza ancora visibile è il fiume Cavana nel quale confluiscono buona parte delle acque dolci che affiorano dal fondo delle olle, ancora numerose nella parte centrale del biotopo. Nell’area degli Schiavetti si contano circa 480 specie vegetali. La ricchezza floristica di questi luoghi è d’attribuire alla varietà degli habitat presenti: prati umidi e prati torbosi, siepi, boschetti, canneti ed olle. Ricca anche la biodiversità faunistica: nei canneti, si possono infatti incontrare specie di uccelli palustri come la cannaiola ed il tarabusino. Le zone aperte sono frequentate dai rapaci tra i quali il falco di palude. Gli specchi d’acqua sono frequentati da numerose gallinelle d’acqua, da tuffetti ed anatidi.