Sul Colle di S. Elia subito dopo la prima guerra venne realizzato un primo grande cimitero militare, dove molte tombe erano segnate da oggetti e lapidi con iscrizioni poetiche (realizate da Giannino Antona Traversi). Questo venne inaugurato dall’allora presidente del Consiglio Mussolini nel 1923.
Più simile ad un girone dantesco, era sormontato da una cappella con un faro a forma di croce. Esigenze celebrative del Regime oltre che sanitarie (di razionalizzazione dei cimiteri di guerra) portarono alla relaizzazione sul Monte Sei Busi, proprio difronte al Colle, del nuovo Sacrario, su progetto di Greppi e Castiglioni, immaginato come una grande scalinata verso il cielo, dove 100.000 salme, idealmente guidate dal Duca d’Aosta e dai suoi generali, sono raccolte in progetto razionale e celebrativo. Anche il nuovo sacrario venne inaugurato da Mussolini nel 1938.
Il colle sopra Fogliano ospitava un forte veneziano, impiegato in varie operazioni militari nelle guerre con gli austriaci nel primo Cinquecento. Infatti tra Fogliano e Sagrado correva il confine tra Venezia e possedimenti asburgici. Teodoro Dal Borgo, che qui combattè, per voto fece erigere sul forte la chiesa di S. Maria. Al suo interno vi sono importanti cicli pittorici: il presbiterio ospita affreschi dovuti ad un pittore girovago, non privi di spontaneità, all’interno dell’arco sono raffigurate quattro sante (opera di pregio attribuita al Secante); all’esterno dell’arco trionfale si riconosce un’annunciazione, molto rovinata, sotto la quale vennero trovati dipinti più antichi (staccati e collocati sulle pareti) di buona fattura.