“Donna… è un’opera d’arte” mostra di pittura alla Sala Delbianco a Staranzano

Marzo 8, 2023

Mostra d'arte "Donna... è un'opera d'arte" del Circolo Culturale Mazzini Endas di Monfalcone presso la Sala Delbianco a Staranzano.

Inaugurata il 2 marzo scorso presso la Sala Delbianco a Staranzano, la Mostra dal titolo “Donna… è un’opera d’arte”. La mostra celebra la simbologia legata al femminile nelle sue diverse espressioni, così come è sentita e vissuta dagli Artisti qui esposti.

Si tratta di un appuntamento ormai trentennale del Circolo Culturale G. Mazzini Endas di Monfalcone. Un’associazione, ci racconta la Presidente Maria Grazia Persolja, che nel 2019 ha festeggiato i suoi 40anni di vita e attività. Le abbiamo rivolto qualche domanda.

Presidente, l’associazione che guida è la più antica di Monfalcone, mi dicono. Sì, infatti. A volte mi chiedono da dove deriva il nome “Mazzini”. All’epoca, c’era il Partito repubblicano a cui appartenevano anche i Soci fondatori che hanno scelto il nome, nonostante si tratti ancora oggi di un Ente sociale democrativo. All’inizio ne facevano parte studenti dell’Istituto d’arte e pittori noti ma i giovani erano predominanti se si pensa che il socio più anziano aveva poco più di quarant’anni.Oggi la situazione è capovolta.

Come lo spiega? Negli ultimi vent’anni molti artisti ormai affermati hanno lasciato l’associazione e hanno aperto delle scuole private. Sono nati anche altri enti che offrono corsi di pittura o disegno, ad esempio le UTE (Università della Terza Età n.d.r.). Purtroppo, in questo modo si perde la conoscenza di chi fa arte sul territorio. E’ un peccato. Alcuni però rimangono con noi, si confrontano con gli altri e offrono le proprie esperienze e la propria maestria a chi frequenta. 

C’è spazio per i giovani? I giovani hanno bisogno di uno spazio specifico, che gli permetta di interpretare ed esprimere la propria visione del mondo, le proprie tecniche, i propri linguaggi insomma. Non è facile mescolare i due mondi e forse, non è nemmeno saggio farlo.

Ci dice qualche parola sulla mostra, ad esempio se fornite degli spunti agli artisti? No, gli Artisti sono del tutto liberi di esprimere il messaggio che li ispira maggiormente. La mostra è un appuntamento ormai noto e perciò hanno diverso tempo per prepararsi e realizzare le proprie opere.

 

Ad accoglierci, lungo le pareti della sala espositiva, immagini di varia suggestione: volti di fanciulle sorridenti, bambine sognatrici, giovani donne dagli abiti e pose moderne, sensuali e iconiche. Non mancano volti, particolari e poi simboli dell’immaginario collettivo come “La Sirena” ma anche immagini più astratte, emotive e cariche come nel quadro di Ondina Altran, artista di una certa notorietà, che abbiamo intervistato per Voi.

 

Ondina Altran "Susanna e i vecchioni"

Ondina Altran, ti presenti con quest’opera dai tratti particolarmente aggressivi, puoi spiegarcela? Il titolo dell’opera è “Susanna e i vecchioni”, rivisitata in versione moderna. L’immagine originale si riferisce all’episodio biblico di Susanna, che si bagna nel fiume ma si accorge di essere osservata da alcuni uomini in età avanzata che le rivolgono sguardi osceni. Anche nel mio quadro, la protagonista è una figura di donna, ripiegata su se stessa, come a volersi coprire dagli sguardi perversi e indesiderati delle tre fgure appena accennate che si notano sullo sfondo. 

Ma qui la protagonista è Susanna e non i tre presunti uomini dai contorni sfumati, ci descrivi i particolari che non sfuggono all’attenzione, come il cuore rosso sul ventre e i piedi ad artiglio? Susanna rappresenta la donna nel fiore della sua femminilità, si espone, nuda, nella primavera della sua giovinezza. E’ una donna piena d’amore, di desiderio puro e sensuale ma quello che desidera è essere amata, è essere vista nella sua magnifica e prospera vitalità, ben rappresentata dal cuore rosso sul suo ventre. E’ una donna che si offre alla vita con gioia e ingenuo candore

E cosa incontra invece? Quello che incontra sono gli sguardi senza poesia di figure che non hanno volto, non hanno sesso, uomini forse ma non è il genere quello che conta. Susanna rappresenta tutte le donne che subiscono il giudizio, che subiscono la violenza, che incontrano la volgarità invece dell’amore e per questo finiscono col doversi difendere.

ED è a questo che servono i piedi ad artiglio? Sono un simbolo dell’aggressività che il nostro sesso è costretto ad esprimere. Mostrarsi indifese è pericoloso, occorre nascondere i propri desideri, la propria natura amorevole e mostrare, letteralmente, gli artigli. L’amore di Susanna si libra sopra una sessualità che è rappresentata da un triangolo nero. Tanto è profondo il vuoto che deve essere colmato.

C’è speranza per Susanna? Il cuore rosso al centro, circondato da un ventre bianco, è il vero cuore del quadro. E’ più forte della maliziosa superficialità del mondo. Sì, speranza c’è, perché Susanna ha un grande cuore ed è decisa a farne dono al mondo. Susanna è innamorata dell’Amore e ne fa dono, un dono di enorme valore.

Ondina, ci racconti qualcosa della tua arte? All’inizio mi limitavo a riprodurre fotografie, con diverse tecniche ma non ne ero soddisfatta, mi dicevo “la macchina fotografica esiste già”. Ho incontrato il Maestro Franco Chersicola di Trieste e per due anni ho disegnato con un gesso nero senza nessuna ispirazione ma attingendo semplicemente al mio subconscio. E’ stato difficile, spesso frustrante ma alla fine ho compreso che fare arte significa “fare uscire l’anima” ed è così che è nato anche questo quadro.

Qual è il processo creativo con cui lavori oggi? L’ispirazione nasce da poche linee, prende forma in maniera spontanea, si arricchisce mano a mano, di colori, di oggetti, di personaggi.

La tua tecnica? Questa è una tecnica mista ma sono fondamentalmente acrilici, poi gessi, pennarelli. Acrilici su cartone che viene poi incollato alla tela.

 

La serata scorre veloce, tra brani poetici letti ad alta voce dalla stessa Ondina e l’accompagnamento della cantante Rachele, invitata per l’occasione, che incanta i presenti interpretando brani che ancora una volta parlano di donne e di emozioni… l’altra faccia dell’Arte, e della Donna… in fondo.

 

Espongono Ondina Altran, Alda Antoni, Adina Benedetti, Adiano Boscarol, David Cej, Ornella Dobetti, Luciano Fiorini, Pino Giuffrida, Luigina Golles, Gabriella Lisjak, Sabina Mauro, Emilja Mask, Annamaria Mazzarin, Mark Nishantha, Cristina Pauletti, Loredana Prodan, M.Grazia Persolja, Nino Rosso, Taddeo Sedmak, Sonia Sponton, Licinio Tonet, Valdiero Vecchiet, Cristiano Vernole, Pisana Wild, Gabriella Zagolin.

Apertura: dal 2 al 12 marzo 2023, tutti i giorni con orario 10-12 e 16-18. Festivi chiuso

Info: 0481 716990 | per informazioni scrivi a bibsta@ccm.it

Organizzato da:

Comune di Staranzano
Biblioteca di Staranzano
Circolo Culturale G. Mazzini Endas Monfalcone



Articolo di Paola Scarel

 

Un progetto di

https://staranzanoslow.it/wp-content/uploads/2020/12/comune-di-staranzano.png
https://staranzanoslow.it/wp-content/uploads/2020/12/pro-loco-staranzano.png
https://staranzanoslow.it/wp-content/uploads/2020/12/camper-club-staranzano.png
https://staranzanoslow.it/wp-content/uploads/2020/12/associazione-culturale-bisiaca.png
https://staranzanoslow.it/wp-content/uploads/2020/12/la-staccionata.png
https://staranzanoslow.it/wp-content/uploads/2020/12/bisiachibici-fiab.png
https://staranzanoslow.it/wp-content/uploads/2020/12/cona.png
https://staranzanoslow.it/wp-content/uploads/2022/11/Logo-ASD-Walking-Run-Centro-Storico.png

Con il contributo di

https://staranzanoslow.it/wp-content/uploads/2020/12/fondazione-casas-di-risparmio-gorizia-1.png
https://staranzanoslow.it/wp-content/uploads/2022/11/logo-io-sono-friuli-venezia-giulia-4righesx.png